“Perchè io so che ci sono persone che dicono che queste cose non esistono, e che ci sono persone che quando compiono diciassette anni dimenticano com’è averne sedici; so che un giorno queste diventeranno delle storie e le immagini diventeranno vecchie fotografie, e noi diventeremo il padre o la madre di qualcuno, ma qui, adesso, questi momenti non sono storie, questo sta succedendo, io sono qui, e sto guardando lei… ed è bellissima. Ora lo vedo: il momento in cui sai di non essere una storia triste, sei vivo, e ti alzi in piedi, e vedi la luce dei palazzi, e tutto quello che ti fa stare a bocca aperta. E senti quella canzone, su quella strada, insieme alle persone a cui vuoi più bene al mondo, e in questo momento, te lo giuro, noi siamo infinito!”
IL MONOLOGO PIU’ BELLO DELLA STORIA DEI MONOLOGHI NEI FILM, recitato alla fine del film “Noi siamo infinito” tratto dal libro.
Ogni singola volta che sento o leggo queste parole ho le lacrime agli occhi, quasi come quando ascolto “Lose you to love me” di Selena Gomez.
Anche se, in inglese e con la voce profonda e rilassante di Logan Lerman, che recita appunto il monologo ed interpreta il protagonista, suona ancora più poetico e commovente.
Ascoltarlo ripetere queste parole è la conclusione perfetta di un film che rispecchia appieno il significato del libro, cosa che non avviene spesso, e ciò lo rende ancora più perfetto.